Descrizione
Il Piano di Sicurezza dell’Acqua (P.S.A.)
Oltre ai controlli previsti dalla normativa cogente in tema di qualità delle acque, la Ruzzo Reti SpA ha implementato un Piano di Sicurezza dell’Acqua per la “Sorgente Gran Sasso” avviando nel maggio 2017 il gruppo per la redazione del P.S.A., con la finalità di garantire che il sistema di monitoraggio della filiera idrica assicuri la gestione controllata delle fonti di rischio.
Il modello dei Water Safety Plans (WSP) - Istisan 14/21, ISSN: 1123-3117, rappresenta un approccio di tipo “olistico” che sposta l’attenzione dal controllo retrospettivo sulle acque distribuite, effettuato esclusivamente tramite analisi di laboratorio su parametri predeterminati, ad un approccio preventivo basato su individuazione e gestione dei rischi in tutta la filiera idropotabile, estendendola dalla captazione al rubinetto.
Tale strumento è particolarmente efficace nell’innalzare il livello di controllo e prevenzione di sistemi complessi e vulnerabili, attraverso una valutazione integrale di tutte le fonti di rischio e proprio per questo si è scelto di applicarlo al “Sistema Gran Sasso”.
In data 25 maggio 2017, con ampio anticipo rispetto all'obbiettivo di cogenza (previsto per il 2025) condiviso in sede di Coordinamento Interregionale Area Prevenzione e Sanità Pubblica, su proposta del Ministero della Salute, si riuniva per la prima volta presso la sede aziendale dalla Ruzzo Reti, il gruppo di esperti incaricati alla redazione del PSA secondo quanto raccomandato dall’OMS e da allora si sono susseguiti molteplici incontri fino alla definizione della Matrice del Rischio e all’implementazione del P.S.A. aziendale. Nel Gruppo di Lavoro, tutt’ora operativo, figurano: Istituto Superiore di Sanità, ASL/SIAN Teramo, ARTA Abruzzo - Sede di Teramo, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “Caporale” di Teramo, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Strada dei Parchi S.p.A. e tutta una serie di altri partners tecnici ed istituzionali.
Il Gruppo di Lavoro ha deciso di concentrare le attività sulla "Sorgente Gran Sasso", ricomprendendo in tale contesto parte delle acque originatesi nel sistema idropotabile del Gran Sasso e le strutture ad esse dedicate (definite “Sistema Gran Sasso”), tenendo conto delle attività della "Commissione tecnica per la messa in sicurezza del bacino idrico del Gran Sasso" della Regione Abruzzo e considerando che la maggior parte dei volumi in distribuzione nella rete idrica della Ruzzo Reti provengono proprio da tale sistema.
Il “Sistema Gran Sasso”, infatti, rappresenta oggettivamente un unicum a livello europeo e forse mondiale per la coesistenza, fonte delle maggiori criticità rilevate, nel medesimo sito delle captazioni idriche e di due realtà di grande rilevanza quali i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le opere infrastrutturali di Strada dei Parchi S.p.A.
Il sistema di allarme precoce - Early Warning
La Ruzzo Reti dispone, per le acque scaturite dalla sorgente del Traforo del Gran Sasso, di un sistema di monitoraggio in continuo dotato di sistemi di allarme e di scarico automatizzati che è stato aggiornato e potenziato, sia nella strumentazione che nelle logiche di gestione, proprio con il supporto del gruppo tecnico scientifico del Gruppo di Lavoro del PSA in ottemperanza alla Direttiva UE 1787/2015 e secondo le linee guida dell'OMS e del modello Water Safety Plan.
La stazione di primo allarme, interamente revampata con strumentazioni tecnologiche innovative, è dotata di campionatori automatici e di connessione in fibra ottica verso l’esterno. Attraverso le stazioni denominate SYS2-B e SYS3-B, dedicate rispettivamente allo sbarramento destro ed a quello sinistro, si è in grado di prelevare l’acqua da analizzare da entrambi gli sbarramenti verso ogni sonda, in modo da poter sopperire ad eventuali guasti/anomalie o fermi dovuti alla manutenzione, senza mai interrompere il monitoraggio.
La visualizzazione dei dati acquisiti dalle sonde in tempo reale è consentita ad ASL, ISS, ARTA, Provincia di Teramo, Istituto Zooprofilattico di Teramo e Regione attraverso specifiche credenziali.
I dati acquisiti dalle sonde sono quotidianamente monitorati da parte di personale qualificato della Ruzzo Reti, oltre che essere nella disponibilità dell’Istituto Superiore di Sanità e degli organi di controllo quali ASL e ARTA. Il sistema di monitoraggio è mantenuto sempre in perfetta efficienza attraverso controlli eseguiti da personale specializzato nell’ambito del contratto di manutenzione assegnato alla ditta fornitrice.
Inoltre, posizionati sia sullo sbarramento destro e sinistro si trovano 2 campionatori automatici in grado di prelevare i campioni nel caso di allarme rilevato oppure per indagini conoscitive interne e di conservarli in sacche sigillate in attesa di essere prelevati dal personale ed essere recapitati ai laboratori di analisi.
Tale sistema permette di garantire 24 h su 24 il controllo chimico-fisico della qualità dell'acqua di sorgente.
La stazione di monitoraggio è stata, inoltre, integrata con un sofisticato Gas Cromatografo di Massa (GCMS) in grado di allargare lo spettro dei parametri monitorati, in particolare con la ricerca dei VOC (Composti Organici Volatili), con analisi ripetute H24 con cadenze che possono arrivare anche a meno di 30 minuti e da un’innovativa apparecchiatura di biomonitoraggio denominata D-TOX (Daphnia Toximeter II), utilizzata nell'ambito dell'attività di ricerca avviata in collaborazione con l'IZSAM, come sistema innovativo di allarme precoce biologico utilizzante come organismo sentinella il piccolo crostaceo Daphnia Magnae.
Quest’ultimo sistema permette di rilevare possibili combinazioni di sostanze inquinanti, magari singolarmente al di sotto di limiti di tolleranza, ma il cui combinato disposto può avere significativamente impatto sui meccanismi biologici degli indicatori e dunque potenzialmente sulla salute e sull’ambiente.
Inoltre, una nuova stazione basata su sonde multiparametriche, denominata stazione SYS6 e dotata di campionatore automatico e di strumentazione dello stesso tipo di quella installata presso i due sbarramenti, è stata installata nei locali tecnologici di Casale S. Nicola ed analizza la mescolanza delle acque provenienti dalla captazione del Gran Sasso, prima della disinfezione e della sua immissione alle vasche di compenso e dunque alla rete di distribuzione. L’ulteriore stazione di monitoraggio, installata a seguito delle indicazioni del Gruppo di Lavoro del PSA aziendale, garantisce un ulteriore controllo sull’acqua miscelata dei due sbarramenti, la verifica dei principali parametri di qualità in combinazione con il sistema di biomonitoraggio ed un’utile ridondanza/backup in caso di guasto delle stazioni SYS2 e SYS3, elevando ulteriormente il livello di affidabilità e sicurezza del sistema.